Concluse le 25 tappe della nostra avventura, non resta che goderci l’epilogo che Angela Seracchioli raccomanda sempre a tutti i pellegrini di non omettere: un giorno in più da godere al Santuario di Santa Maria di Pulsano, luogo così poco conosciuto eppure mozzafiato per lo scenario naturale che lo circonda e la sua straordinaria architettura scolpita nella pietra.
Finalmente la meta. Finalmente è il momento di gioire per averla raggiunta. È tempo di lasciare lo zaino a casa e, con il consueto straniamento di ogni fine cammino che è quasi mal di terraferma, possiamo risalire in macchina. La direzione è nota, ma la sorpresa è totale. Per quanto Angela mi avesse avvisata da settimane che quell’extra oltre il cammino, quell’epilogo che è promessa di Finisterre sarebbe stato un momento imperdibile, io e Gaia non eravamo preparate a tanto.
Il sospetto che sarebbe stato qualcosa di tremendamente bello aleggiava comunque da tempo, così avevo dato una voce ad alcuni cari amici musicisti di Gravina in Puglia, membri della spettacolare band Organic, di raggiungermi per visitarlo insieme. Loro stessi non conoscevano Santa Maria di Pulsano, perché questo è uno di quei posti dove devi voler davvero arrivarci. Ed eccoci così tutti quanti lì, alle soglie di un luogo di romitaggio antichissimo, che ci illustra il suo abitante più speciale: Fra Pietro, il monaco che da decenni lo vive.
Quanto hai fatto per arrivare fino al Gargano è scolpito nella memoria e nella pietra. Un percorso che hai costruito passo dopo passo per 500 chilometri e che prima di te hanno compiuto infinite migliaia di pellegrini indietro nei secoli. Per prendere consapevolezza di queste sensazioni, il giorno dopo l’arrivo è necessario tornare alle pietre della grotta di Monte Sant’Angelo. Così, la mattina presto di quest’ultima giornata, io e Gaia andiamo a cantare le lodi. Che tu sia cattolico o meno, credo sia un aspetto che interessi in modo secondario Dio stesso: un pellegrino è un pellegrino, e la spiritualità è un abbraccio così forte laggiù, nel grembo di pietra, che ha energia per donarne a tutti senza affievolirsi per nessuno.
Dopo avere integrato l’esperienza compiuta in una silenziosa preghiera di gratitudine, Michele Notarangelo, il padre di Nicola il farmacista, ci viene a prendere in auto e ci porta a Santa Maria di Pulsano. È lì che ci raggiungono gli amici di Organic, incantati come noi dalla bellezza del luogo affacciato con grandangolo naturale sul Gargano.
Dopo qualche ora lenta di contemplazione, è tempo di rientrare a Monte Sant’Angelo, ci sono ancora luoghi di pregio da visitare. Come il castello normanno-svevo-angioino-aragonese (è scritto proprio così all’ingresso) che svetta in tutta la sua geometrica perfezione, quindi condividiamo un pranzo di gruppo prima di tornare a casa.
Straordinaria la genuinità dei prodotti messi a tavola da Anna e Paolo nel ristorante Millenium, e non è scontata la compagnia della tavola che ci regala Nicola fino ai saluti finali. Il gusto che resta in bocca è insomma un insieme di emozioni variegate, il dominio della potente meraviglia suscitata dalla basilica nella roccia non è esclusivo. Si è insinuato in noi un sentore di umanità differente rispetto ad altri arrivi trionfali ma in fondo superficiali vissuti in cammino: alla fine di questa esperienza iniziata a Poggio Bustone, Monte Sant’Angelo si rivela un traguardo più intimo e commovente persino della meta più celebre di tutti i cammini, Santiago. Se in Spagna l’arrivo nel capoluogo galiziano è ormai da gestire in mezzo a un traffico umano di pellegrini impressionante, con pedaggi da pagare anche per l’ingresso in Cattedrale, con camere introvabili dove sperare alloggio, con prezzi lievitati ben oltre l’antico spirito di accoglienza…il finale Con le ali ai piedi è un guardarsi dentro, e un prendersi del tempo. Di stare almeno un giorno in più sul Gargano, per esplorare le proprie sensazioni a Santa Maria di Pulsano. Osando magari lo sguardo oltre l’orizzonte: laddove era attesa la visita di cavalieri, santi ed eroi, in Terrasanta.
Dove mangiare a Monte Sant’Angelo: Ristorante Millenium (menu completo a prezzo speciale per i pellegrini: 15 euro), cell: 345.6435411
Raccomandazioni: per visitare Santa Maria di Pulsano, coordinarsi con Nicola e Michele Notarangelo.
DI VALENTINA LO SURDO
Foto di VALENTINA LO SURDO e MASSIMILIANO COSI