La Sicilia è una terra dalla forte identità, bagnata da tre mari e con un ricco lascito storico, figlio dell’alternarsi di numerosi e diversi dominatori, dai Greci ai Romani, dai Bizantini agli Arabi, dai Normanni agli Spagnoli.
Ognuno di questi popli ha lasciato qualcosa all’isola e queste diverse anime sono tutte ritrovabili tra le vie di Palermo, affacciata su una splendida baia e con alle spalle il Monte Pellegrino.
La sua storia è millenaria: nasce come porto di mare fenicio, ma è prima con gli Arabi e poi con i Normanni, che la resero capitale del loro regno, che la città vede il suo massimo splendore.
Il suo secondo periodo d’oro Palermo lo vive in epoca Barocca, tra il seicento ed il settecento, e le tracce di tutti questi passaggi sono chiaramente visibili nella mescolanza di stili architettonici: palazzi barocchi, ville romane, intarsi arabeggianti si accavallano uno sull’altro, in un modo talmente particolare da rendere una parte della città patrimonio dell’umanità unesco.
I quartieri più antichi sono nel centro storico, e un ottimo punto di partenza per esplorarlo può essere il Palazzo Reale, conosciuto oggi come Palazzo dei Normanni, una grande costruzione medievale oggi sede del Parlamento siciliano: al suo interno è custodita una delle chese più preziose della città, la Cappella Palatina, tra i monumenti più visitati dell’isola, risale al XII secolo ed è l’esempio lampante della fusione culturale siciliana, con la sua architettura romana, i mosaici bizantini, i soffitti arabi.
Basta imboccare poi via Vittorio Emanuele, per trovarsi ad ammirare un altro simbolo cittadino, la Cattedrale, i cui lavori hanno attraversato ben sette secoli di storia. Tra i vari tesori conservati al suo interno spiccano la corona imperiale in oro e pietre preziose della regina Costanza e numerosi gioielli antichi.
Poco lontano da qui s’incrocia la seconda via principale di Palermo, via Maqueda, che incontrandosi con il corso, divide la città in quattro spicchi: al centro dell’incrocio Piazza Pretoria con la sua imponente fontana detta “della vergogna”, per la nudità delle statue. Di forma circolare, e tutta in marmo bianco , è composta da diverse vasche con ponticelli e balaustre, ed è decorata con divinità e personaggi mitologici.
Attraversando via Ruggero Settimo e via Libertà, la zona più elegante ricca di residenze prestigiose e boutique rinomate, si raggiunge la famosa Piazza Vigliena, meglio conosciuta come Quattro Canti: di forma ottagonale, è un vero e proprio inno al barocco, e prende il suo soprannome dalle decorazioni che l’arricchiscono, ispirate alle quattro stagioni, alle quattro sante patrone del capoluogo, ai quattro re spagnoli di Palermo e ai quattro quartieri cittadini.
Sono i palazzi custoditi nel cuore della città tra residenze gotiche e arabe. La maggior parte sono concentrati nello spicchio che va dall’Orto Botanico al porto della Cala, lungo le vie che si snodano intorno a Piazza Marina, la principale piazza del centro storico.
In via Croce dei vespri, Palazzo Gangi, risulterà familiare agli amanti del cinema: nelle sue sale ricche di stucchi e lampadari di cristallo è stata infatti immortalata la famosa scena del ballo del film il Gattopardo.
Palazzo Alliata di Pietratagliata è un’imponente dimora ancora abitata dai proprietari, ma è anche aperta al pubblico per visite di gruppo e per eventi di prestigio internazionale.
Tutto dedicato alla cultura anche il Branciforte, palazzo cinquecentesco oggi diventato museo, ristorante e auditorium, mentre è un trionfo gotico ispanico palazzo Abatellis, che ospita la galleria nazionale della Sicilia con la sua serie di famosi dipinti.
Palazzo Chiaramonti-Steri conserva un’opera simbolo di Palermo, la tel con la “Vucciria di renato Gattuso, mentre la Zisa è l’affascinante dimora estiva dei re, costruita intorno al 1100 con uno stile fortemente arabeggiante.
Il Palazzo Ajutamicristo è situato nel cuore del centro storico e fa parte dell’associazione Dimore Storiche Italiane: l’accoglienza è curata direttamente dai proprietari, dato che la residenza non è aperta la pubblico se non per appuntamento.
Bellissimo Palazzo Butera, acquistato dai coniugi valsecchi, i quali hanno avviato un enorme progetto di restauro: maestranze siciliane sono all’opera per recuperare le sale.