CANALE 65 DEL DDT

Magna via Francigena: arrivo ad Agrigento

È una meravigliosa giornata di sole – sferzata da un po’ di vento, come potrete sentire nel video – quella che ci accoglie per il giusto epilogo della nostra avventura a piedi davanti al Tempio della Concordia. Ieri siamo arrivati ad Agrigento e oggi incontriamo Terry, la nostra guida nella Valle dei Templi, che ci racconta degli strumenti creati nel V secolo a. C. necessari per costruire questi straordinari monumenti.

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Ma torniamo indietro di un giorno, a quello dell’ultima tappa. Anche se l’avventura sugli alberi e la serata lunga fino a notte fonda a Joppolo ci fanno svegliare più stanchi che mai, in pochi minuti l’adrenalina prende il posto di Morfeo: stiamo per vivere l’ultimo capitolo della Magna Via Francigena, arriveremo al cospetto del Tempio della Concordia nella città di Giò Sinatra, che ci accoglierà nell’albergo di sua proprietà proprio nel giorno del suo compleanno.

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Ci mettiamo in marcia senza particolare fretta e, come di consueto ormai, il nostro gruppo si divide in due squadre: Giò e Saria se la prendono comoda mentre io procedo spedita con Viola. Ci immergiamo nei campi con la rocca agrigentina sempre più visibile davanti ai nostri occhi, tagliamo le campagne intorno all’antica città, seguiamo il corso del fiume Akragas e, dopo una ripida salita, raggiungiamo la spettacolare Cattedrale di San Gerlando passando per Parco Icori. Agrigento appare improvvisamente in tutto il suo splendore, abbracciandoci con le sue antiche pietre ocra e rosse che raccontano, nel giro di un labirintico sguardo a perdita d’occhio nei suoi vicoli, le vicende storiche e umane di greci e arabi, normanni, angioni e aragonesi.

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Tutta la Magna Via Francigena è racchiusa in una sola città, cui dedicheremo un giorno intero l’indomani. Ora c’è tempo solo per l’essenziale: timbrare la credenziale, ritirare il testimonium (il documento che attesta il compimento del cammino) presso il Museo Diocesano, posare tutto al Colleverde Park Hotel per andare a bagnarci simbolicamente nel mare, che ritroviamo dopo aver lasciato Palermo.

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Con duecento chilometri nelle gambe, la polvere dei sentieri nei capelli, i vestiti sempre gli stessi da dieci giorni, arrivare al Colleverde è come agguantare un’oasi insperata alla fine di un’impresa. E a sorprenderci ancor di più è proprio il nostro amico pellegrino, che nel giro di dieci minuti si trasforma impeccabilmente nel proprietario di quest’elegante struttura, famosa per il suo lussureggiante giardino affacciato sulla Valle dei Templi e per il raffinato ristorante Lumie di Sicilia. Dopo un gustoso pranzo di pesce, con Saria e Viola ci lanciamo nella ricerca di scarpe, vestiti e monili, per trasformarci da cenerentole in principesse, giusto in tempo perché la festa di Giò abbia inizio. A regalarci un’autentica sorpresa, ci raggiunge in serata anche Salvo, il nostro primo ospite a Palermo, per ricongiungere simbolicamente l’alfa all’omega di questo percorso. Vivremo poi ancora un giorno da principesse prima di rimetterci gli zaini in spalla. Prima di tornare a casa, con la Sicilia nel cuore.

Lunghezza: da Joppolo Giancaxio ad Agrigento, km 16

Bellezza: 10 lode e menzione

Difficoltà: 7/10

Tempo di percorrenza: 5 ore

Dove dormire e mangiare: Colleverde Park Hotel e Ristorante Lumie di Sicilia: 0922 29555

Raccomandazioni: Tappa esposta al sole, manca di acqua e cibo sino ad Agrigento.

DI VALENTINA LO SURDO

Foto di VALENTINA LO SURDO

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