Centro fortificato, di probabile origine cartaginese, Caccamo, in provincia di Palermo, è situata a 521 metri sul livello del mare e ha conservato l’impianto urbanistico medievale con la struttura viaria duecentesca nella zona dell’antico borgo.
Città d’arte ed “Urbs generosissima”, Caccamo, come spiega Gianni Aglialoro nel suo libro dedicato al borgo intitolato “Caccamo è tutta un… Castello“, è diventata una tappa obbligata per i suoi spunti per una vacanza distensiva, piena di cultura ed una esperienza romantica e dal sapore intellettuale. Il borgo vanta uno dei castelli più belli della Sicilia, per la sua importanza strategica e per la sua grandezza, oltre a un discreto numero di chiese e scorci panoramici di rara bellezza.
Al di là del mito e della storia Caccamo è ricca di particolarità ed attrattive: basti pensare alle sue 33 chiese, quasi tutte esposte ad Ovest, su una popolazione di poco più di 8000 abitanti.
A Caccamo, oltre al Castello è possibile visitare dettagli architettonici, scorci panoramici ammalianti sulla dolce campagna collinare che la circonda e sul lago artificiale più grande di Sicilia, oltre alle interessanti attività artigianali ed alla gastronomia sana e genuina del posto.
L’aria frizzante e pulita che ne fanno una preziosa alternativa alle località turistiche chiassose ed affollate della Sicilia e in particolare dei pressi di Palermo, come Mondello.
Ecco le attrazioni di Caccamo oggetto di maggiore interesse e curiosità:
‘U Signuruzzu a Cavaddu’ si svolge a Caccamo la domenica delle Palme.
Lo spettacolo storico folkloristico per antonomasia è la rievocazione della Castellana di Caccamo che da quarant’anni (1968) rappresenta un corteo in costume, dal sapore medievale, delle famiglie aristocratiche che si avvicendarono nella signorìa di Caccamo con “principesse” che si contendono il titolo di Castellana (l’evento si svolge per un solo giorno, tra agosto e settembre); al termine di una cerimonia di investitura una di loro prende simbolicamente possesso del Castello.
La tradizione della “Scalunata” che viene allestita all’interno della chiesa della SS. Annunziata è invece una luminaria di candele accese che partendosi dai gradini inferiori dell’altare maggiore salgono fino a raggiungere il trono dell’artistico simulacro ligneo del 1640 posto al vertice dell’abside.
Ma la più antica tradizione di Caccamo è “‘U Signuruzzu a Cavaddu“: un evento che molto probabilmente affonda le sue origini nella presenza storico-culturale dei bizantini nel territorio e rievoca la venuta di Cristo in Terra e l’entrata di Gesù a Gerusalemme.
La civiltà contadina caccamese ci trasmette tante specialità d’arte culinaria che sono il risultato unico e prelibato di una cucina che sfrutta i prodotti della natura al servizio delle mense della gente semplice.
Se rimanete affascinati da questo borgo medievale e volete approfittare per visitarlo con calma per un’intera giornata (durante la pausa pranzo) provate ad ordinare, all’interno del ristorante, qualcuna delle seguenti pietanze:
Tra i dolci tipici andate alla ricerca dei dolcini di Natale (ovvero buccellati) da ottobre a gennaio con conserva di mandorle, fichi ed uva passa, del panacèna durante il periodo pasquale confezionato artigianalmente con farina, zucchero, semi di finocchietto e lievito naturale e dei taralli di carnevale ripieni di ricotta e cioccolato da novembre a giugno.
È possibile arrivare a Caccamo in auto attraverso la S.S. 285 che si innesta direttamente allo svincolo autostradale di Termini Imerese dell’A-19 Palermo-Catania e dell’A-20 Palermo-Messina, oppure dallo scorrimento veloce Palermo-Agrigento S.S.118 allo svincolo del borgo Manganaro attraverso la stessa S.S. 285 per Roccapalumba.