CANALE 65 DEL DDT

Il Cammino “Di qui passò Francesco”: da Altrocanto a Stroncone

Prima ancora che una grande esperienza di storia e natura, il Cammino vive prima di tutto nell’arte dell’incontro: così ogni tappa è scandita dalla conoscenza di persone speciali. E che bello anche quando rivedi un amico caro. Anche se ancora la tua avventura non è finita, è un po’ come sentirti già a casa.

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C’È CHI RESTA. Va bene, lo ammetto: in queste due ultime tappe io e Alberto abbiamo un po’ surfato tra il percorso a piedi e a cavallo. Eh già, perché i cammini sono concepiti per essere compiuti sulle nostre sole gambe, oppure in bici o a cavallo, l’importante è che non sia un motore a portarti a destinazione. E così, nel Di qui passò Francesco, Angela Seracchioli ha pensato ad alcune tappe più lunghe, da fare in dorso di sella. Infatti la 14 ci avrebbe dovuto portare a piedi fino a Collescipoli, invece noi abbiamo deviato per l’altro tragitto, così da goderci l’incontro con Antonello e Claudia ad Altrocanto, la sera precedente. Per questa tappa 15, ci ributtiamo invece nel tracciato a piedi e sappiamo che, per qualsiasi necessità, possiamo contare su una guida amica nei paraggi: Lorenzo Leicht. Amico, sì, e guida escursionistica pure, Lorenzo sa fare pure tante altre cose: d’inverno è maestro di sci, ma stupisce anche con le sue imprese a vela, a cavallo, a caccia e persino sulle cascate di ghiaccio. Un vero uomo cresciuto a pane e natura selvaggia, lui che abita ad Aguzzo, proprio lungo il cammino, e noi non vediamo l’ora di fare sosta da lui. Con la sua bella famiglia vive in una meravigliosa casa costeggiata dal sentiero percorso dai pellegrini e affacciata sulla vallata sottostante: una specie di balcone naturale che ti invita al silenzio. In quei minuti nel suo giardino, capisci perché c’è chi resta, in barba alla fuga dei cervelli. Magari significa scegliere una vita più complicata, con tanti chilometri in auto (o in moto, nel suo caso) da fare ogni giorno, ma quel ritorno nella pace di casa, da quel balcone, su quella vallata, è impagabile.

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L’AMICA D’INFANZIA. E così, dopo un abbondante brunch attinto dalla gioiosa cucina di mamma Elisabetta, la nostra sosta da Lorenzo deve terminare: anche se quella di oggi sarà una tappa breve, Stroncone ci aspetta. Lì incontreremo un’altra di quelle persone speciali che hanno scelto di rimanere. Si chiama Melania, fa l’Assessore nel suo Comune, anche lei è poco più che trentenne visto che con Lorenzo sono cresciuti insieme. Ed è bella, competente e determinata. Giungiamo in questo delizioso borgo dopo ripidi saliscendi nei boschi di querce e pioppi, lasciandoci alle spalle anche il sottostante Santuario di San Francesco che con la sua presenza ci ricorda, come ogni giorno, che stiamo percorrendo il primo cammino moderno realizzato nel nome del Poverello di Assisi, toccando tutti i luoghi che gli furono cari. Ci inerpichiamo sulle viuzze di questa antica città, le cui origini si fanno risalire al X secolo e giungiamo così alle porte dello splendido Palazzo Comunale.

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E C’È CHI SCEGLIE DI VENIRE. Con Melania Quintili, ci accoglie anche Daniela: una romana che ha scelto di vivere a Stroncone. Un cambio di vita il suo senza rimpianti, perché questo per lei è ”il paese delle favole”. È bastato pochissimo per sentirsi a casa, è bastato il primo affaccio sulla stupenda vista degna delle località umbre più note: le bellissime vallate di Narni e Terni, giusto di fronte, impreziosiscono un borgo poco visitato, che regala molti tesori da scoprire. Ed è questo uno dei doni del Cammino: scoprire gemme celate da boschi e montagne, lontane dal turismo di massa. “Qui puoi gustare il sapore della lentezza, dei piccoli gesti della vita d’una volta”, racconta Melania alludendo alla scelta di rimanere per prendersi cura della sua terra, soffermandosi poi sulla descrizione del più pregiato tesoro custodito a Stroncone: sono i preziosicorali”, spartiti del quattordicesimo secolo arricchiti da miniature in oro, lapislazzuli e cocciniglia. Mentre parla all’Assessore brillano gli occhi, come luccica dalle pagine la scrittura miniata. Scopriamo che vive in una frazione poco distante da qui: Finocchieto le cui origini risalgono addirittura all’800, centonovanta abitanti che sono tutti amici e parenti. “Viviamo con un grande spirito di collaborazione, è come se fosse una grande famiglia che si prodiga costantemente per il bene del paese”. Grazie a lei, veniamo a conoscenza anche delle altre due frazioni sorelle: oltre a Finocchieto e alla stessa Aguzzo, con il suo delizioso borgo tondo, Stroncone comprende pure Coppe, con l’antichissimo Palazzo Malvetani, e Vasciano, caratterizzato dalla fisionomia medievale della sua rocca. Ogni passo è una scoperta.

Km: 14 km

Tempo: 4 ore

Difficoltà: facile

Bellezza: 8,5/10

Cosa vedere: Stroncone

Dove dormire e mangiare: Hotel Porta del Tempo, Stroncone – 0744 608328; porta a porta con l’hotel, c’è la Taverna la Mola – 0744 608100. Entrambe le soluzioni prevedono sconti ai pellegrini.

DI VALENTINA LO SURDO

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