CANALE 65 DEL DDT

Il Carnevale di Fano il più dolce d’Italia dal 1347

Quella tra Fano (PU) e il Carnevale è una storia che dura da anni, addirittura dal 1347, una data che fa del Carnevale della Città della Fortuna, la terza per popolazione delle Marche, il più antico d’italia. Il Carnevale è una festa antichissima, la cui nascita viene fatta risalire ai Saturnali latini. Il nome deriva molto probabilmente dal latino carnem levare cioè dalla prescrizione ecclesiastica dell’astensione dal consumo della carne. Anche se c’è chi dice che l’evento sia nato dalla riconciliazione di due importanti famiglie Fanesi dell’epoca, i Guelfi “Dal Cassero” e i Ghibellini “Da Carignano”, citati addirittura da Dante nella Divina Commedia.

Il primo documento noto nel quale vengono descritti festeggiamenti tipici del Carnevale nella città risale al 1347 (quello di Fano è il più antico d’Italia) ed è conservato nella Sezione dell’Archivio di Stato di Fano, Archivio Storico Comunale, Depositaria vol. 4.

Da quell’epoca il Carnevale di Fano è andato gradualmente caratterizzandosi in modo specifico, tanto che nel 1871 si decise di creare un comitato incaricato dell’organizzazione dell’evento che ancora oggi dopo secoli coinvolge e appassiona migliaia di persone. Non sono molte le città che hanno nel loro Statuto, solennemente affermato nel 1450 dai Malatesta, che è necessario festeggiare il Carnevale. Fano ha questo privilegio.

Ma la storicità non è l’unica caratteristica della manifestazione, quello di Fano si contraddistingue anche per essere l’unico Carnevale della penisola con il lancio di dolciumi.

Nelle tre domeniche di sfilate (28 gennaio, 4 e 11 febbraio), infatti, andrà in scena il famoso “Getto”, lo storico lancio di dolciumi dai carri allegorici di prima categoria, alti fino 18 metri, sul pubblico. Una tempesta di dolcezza (quasi 200 quintali) di caramelle, cioccolatini e tanto altro, pronta a diventare un goloso bottino per la “marea” di persone che riempiranno il corso mascherato allestito a pochi passi dalle mura romane (circa 50.000 persone nelle tre domeniche). E’ tra l’altro possibile prenotare una postazione getto, salire sul carro e diventare protagonista del lancio di dolciumi, un’esperienza davvero unica. Le grandi sfilate saranno inoltre accompagnate da carri di seconda categoria e varie mascherate che contribuiranno a rendere ancora più colorato l’evento.

Tra le caratteristiche imprescindibili della manifestazione c’è anche la Musica Arabita (dal dialetto fanese “Arrabbiata”), stravagante street band che, dal 1923, accompagna le sfilate suonando gli strumenti più bizzarri e strampalati (i batanaj) come campanacci, caffettiere, pentoloni, ombrelli, tenaglie e quant’altro da un carro tutto. Insomma, tutto in linea con la tradizione “stravagante” di questa partecipatissima manifestazione che vede sfilare ben 14 carri tra prima e seconda categoria. E se il tema della prossima edizione del Carnevale di Fano è

“In viaggio col Vulón: Fuori dalle righe…e dagli spazi!” non poteva esserci scelta migliore per l’ospite della manifestazione 2024. Il “volto” dell’evento carnascialesco più antico d’italia sarà infatti Beatrice Venezi, una delle direttrici d’orchestra più giovani del mondo salita alla ribalta della cronaca anche perché, durante un Sanremo, ha chiesto di essere chiamata “direttore” e non “direttrice”. Una frase che ha fatto molto rumore e che la colloca, di diritto, “Fuori dalle righe…e dagli spazi”.

E cosi la Venezi sarà a Fano non solo per una produzione concertistica dell’Orchestra Sinfonica Rossini ma anche per ammirare da vicino il nostro Carnevale (domenica 11 febbraio) ed in particolare il “Pupo” a lei dedicato dal maestro carrista Paolo Furlani, dal titolo “Chiamatemi Direttore”. Valeria Guerra, ha invece ideato (realizzazione Gommapiuma x Caso) un’altra novità, sempre di seconda categoria: “Jack in the box ovvero pupazzo a molla”, opera dedicata alle maschere italiane ed in particolare alle dieci maschere dei Carnevali d’Italia che fanno parte del memorandum per il riconoscimento del Patrimonio Immateriale dell’UNESCO.

Il terzo carro nuovo di seconda categoria “Te dag el Brudet 2: la vendetta” è invece dedicato al Brodetto e alla

Moretta, due prodotti tipici fanesi, e porta la firma di Matteo Angherà (realizzazione Carnival Factory): “In una lettura umoristica i classici ruoli si invertono mettendo in scena una simpatica ‘vendetta’ dove in questo caso sono i tipici pesci protagonisti della ricetta a farsi beffa dei cuochi ‘cucinandoli’ in succulente padelle. Vendetta portata a termine grazie anche all’ilarità ed eccitazione provocata dalla gustosa Moretta che i pesci sorseggiano con soddisfazione sotto gli occhi preoccupati dei maestri chef”.

Due i carri nuovi di prima categoria. “Il Mangiasogni” di Luca Vassilich (realizzazione Carnival Factory) che così lo spiega: “In questa società che ci vuole omologati, freddi, rapidi, produttivi e consumisti, è fondamentale essere ancora in grado di sognare. Concedersi il lusso di far volare la mente è un bellissimo atto di ribellione, significa rallentare e concedere alla nostra parte più emotiva e irrazionale la possibilità di esprimersi, trovando, forse, anche il coraggio di essere felici”.