Nella cittadina affacciata sul fiume Metauro al via il 6 maggio la XXII edizione della rievocazione rinascimentale. Tra sfilate, abiti d’epoca, locande, mercati e menu antichi. Nel rispetto della vera tradizione storica.
Musici, giocolieri e giullari. Ma anche botteghe, sfide a cavallo, competizioni per grandi e piccini, locande con menu antichi. Per rivivere quello che fu il vivace Rinascimento marchigiano. Dal 6 al 12 maggio torna a Fossombrone, in provincia di Pesaro e Urbino, il Trionfo del Carnevale, rievocazione storica organizzata dalla Pro Loco Forum Sempronii, con il patrocinio del comune e la collaborazione degli 11 quartieri della città. E sostenuta da Confcommercio Marche Nord: visto che Fossombrone è tra le primissime località ad aver aderito all’Itinerario della Bellezza, guida ideata nel 2018 dall’associazione per promuovere gli angoli più suggestivi e meno noti della provincia.
Per una volta il termine storico è veramente pertinente. Perché la manifestazione celebra un evento realmente accaduto nel febbraio 1559, in pieno Rinascimento: quando il cardinale Giulio Della Rovere, fratello del duca di Urbino Guidobaldo II, decise di trascorrere il periodo carnevalesco nella città di Fossombrone, organizzando per diversi giorni feste, banchetti e inmascherate nei palazzi e nelle vie della città. Sulla base delle memorie dell’epoca la Pro Loco ha promosso negli anni la rievocazione dell’evento, giunto quest’anno alla XXII edizione, che vedrà le principali vie del centro popolarsi di ben 1200 figuranti in costume, impegnati in cortei, balli d’epoca, acrobazie, antichi mestieri e spettacoli di fuoco.
Ma anche in giochi rinascimentali: in occasione dei quali le 11 contrade si sfideranno per la conquista del Palio del Cardinale. “Il Trionfo è un’0ccasione unica per fare un vero tuffo nel nostro passato rinascimentale”, spiega Silvia Bartolini, membro del consiglio direttivo della Pro Loco. “Non è una sagra, non prevede concerti né vendita di piadine o hot dog. No, la nostra è una ricostruzione attendibile dal punto di vista storico, per rivivere, fin dall’ingresso, il più autenticamente possibile le atmosfere dell’epoca, anche dal punto di vista alimentare. La plastica è bandita, le stoviglie sono tutte compostabili, le tovaglie in carta paglia o in tessuto. E un’ordinanza prevede che le attività commerciali creino allestimenti in linea con la festa, con abiti e addobbi ricreati secondo gli usi dell’epoca. Anche l’evento clou della Cursa all’anello, nella quale i cavalieri di ogni contrada devono centrare con la lancia un anello via via di minori dimensioni, è una gara che non esiste in altre manifestazioni”. Via libera dunque a corse nei sacchi, sfide tra biroccini, tiri alla fune e gare di equilibrio con cucchiai di legno e uova (è previsto anche un Palio dei bambini e dei mezzani). Insieme ad aperitivi cinquecenteschi studiati dai bar tender locali e ad una speciale cena rinascimentale martedì 7 maggio, presso Palazzo.
Bonaventura Zacchi, curata dall’esperta Daniela Storoni. La sera di venerdi 10 maggio l’apertura poi delle 11 locande storiche: dove gustare, tra i tanti piatti antichi, la misticanza di ceci, la zuppa di cereali, lo stinco roveresco o le tagliatelle alla moda di Lucrezia Borgia. Ma anche la polenta del Valentino, in ricordo delle scorribande del terribile duca. Un’occasione insomma per visitare Fossombrone, per una settimana co-capitale della Cultura 2024, e scoprire le sue radici rinascimentali, epoca durante la quale la cittadina di origine romana (l’antica Forum Sempronii) conobbe una forte crescita economica ed urbanistica.
“L’evento di Fossombrone è una manifestazione di grande valore dall’ampissima partecipazione popolare”, spiega Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio Marche Nord, “al quale collaboriamo con la nostra Associazione dei ristoratori.
Ed è una delle poche rievocazioni nel territorio della provincia di Pesaro e Urbino, inserite nell’Itinerario della Bellezza. Il suo successo negli anni dimostra, se per caso ce ne fosse bisogno, come le rievocazioni storiche siano elemento di grande attrazione turistica.
Pensiamo al favore di pubblico riscontrato annualmente dalla Caccia al cinghiale di Mondavio o dal Palio dell’Oca di Cagli, entrambe in agosto: manifestazioni che sosteniamo con impegno e entusiasmo”.