CANALE 65 DEL DDT

A Paestum nel ponte di Ognissanti dal 2 al 5 novembre per i 25 anni della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

Nel 1998 a Paestum l’intuizione del fondatore e direttore Ugo Picarelli della Leader srl, titolare del marchio della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, anticipava la seduta del Comitato del Patrimonio Mondiale dell’Unesco del 5 dicembre a Kyoto, che iscrisse nella Lista il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e Alburni con le aree archeologiche di Paestum e Velia e con la Certosa di Padula. La BMTA era stata pensata per accompagnare il processo di valorizzazione del sito, a quei tempi surclassato in termini di notorietà dal brand della “mozzarella di bufala”, promuovere le destinazioni turistico archeologiche, favorire la commercializzazione, contribuire alla destagionalizzazione: unico appuntamento al mondo tra Organizzazioni Governative (Unesco e Unwto), Istituzioni (Ministeri Italiani ed Esteri della Cultura e del Turismo con i loro Parchi, Musei, Enti turistici), Regioni e Comuni, Associazioni Culturali con il business professionale, i viaggiatori, gli appassionati, il mondo scolastico e universitario, i media; significativa, anche, l’attenzione al dialogo interculturale e alla cooperazione tra i popoli con la individuazione di un Paese ospite, la partecipazione nel Salone dei Paesi non solo del Mediterraneo il confronto e lo scambio di esperienze.

Ventidue annidi precarietà tra spazi improvvisati nelle due locali strutture alberghiere più capienti, tra cupole geodetiche e tendostrutture in prossimità del Tempio di Cerere, fino a quando nel 2021 in piena pandemia il Sindaco Franco Alfieri acquisì da una curatela fallimentare l’ex Tabacchificio Cafasso, che riqualificò in tempi brevi e inaugurò con la BMTA.

La struttura – denominata NEXT, Nuova Esposizione Ex Tabacchificio – è una prestigiosa testimonianza di archeologia industriale, che attesta la progressiva evoluzione della tecnologia e il conseguente mutamento del paesaggio agricolo circostante. Magnificato tra le maggiori espressioni dell’archeologia industriale della Piana del Sele da Gillo Dorfles, rappresenta un esempio mirabile di come agli inizi degli anni Venti l’iniziativa imprenditoriale, dapprima nel settore ortofrutticolo, poi con l’introduzione dell’industria del tabacco, abbia rappresentato stimolo per lo sviluppo di insediamenti nella Piana del Sele. L’archeologia industriale fa riscoprire le origini della società moderna, ripercorrendo l’iter dell’attuale progresso: le vecchie fabbriche possono così far rivivere il ricordo degli uomini che vi lavoravano e soprattutto il lavoro femminile delle “300 tabacchine”. In occasione dello sbarco durante il secondo conflitto fu utilizzato dalle Forze Alleate quale Quartier Generale del Comandante Clark e, poi, Ospedale militare

IlParco Archeologico di Paestum, a circa mille metri, aprirà le porte della città antica e del Museo Nazionale, noto per la Tomba del Tuffatore, ai numerosi relatori, espositori, giornalisti, visitatori, grazie anche alla prossimità della stazione di Paestum, ben collegata dai treni regionali. E lo fa da protagonista, poiché qui si svolgono le sezioni dedicate al mondo giovanile e al grande pubblico: orientamento con le Università e incontri per le Scuole (ArcheoLavoro), esperienzialità con i laboratori di archeologia sperimentale (ArcheoExperience), innovazione tecnologica con la Mostra di Archeologia Virtuale (ArcheoVirtual con le produzioni più significative sulle “nuove intelligenze”, legate alle più recenti innovazioni nel campo della ricerca, dal remote sensing alle applicazioni di fruizione, alle analisi del pubblico).