La città di Ancona si può dire che è tutt’uno con il mare e il porto. Fondata dai Siracusani, proprio in virtù del riparo naturale fornito dal monte Conero, è da sempre profondamente legata alla sua singolare posizione geografica.
Costa sabbiosa e spiagge assolate di solito hanno poco da spartire con cultura e storia, in questo caso la zona del Conero singolare già nella morfologia, in quanto presenta l’unico rilievo lungo tutta l’omogenea riviera adriatica, rappresenta sicuramente un’eccezione.
A questa caratteristica fuori da comune, fa da specchio la nascita di due personaggi altrettanto fuori dal comune Giacomo Leopardi (presente in ogni sua licara il riferimento alla sua Recanati) e Lorenzo Lotto che ha lasciato un numero impressionante di opere nelle chiese di quest’area. Proprio grazie a questi due personaggi di spicco che nelle Marche e nella sua costa si trovano molti elementi di interesse.
Oltre alla storia, all’arte e alla cultura di notevole rilievo sono le bellezze naturali offerte: come le spiagge bianche e le falesie modellate dall’erosione marina.
Per la sua felice posizione sul mar Adriatico, Ancona sviluppò ben presto notevoli traffici commerciali nell’intero bacino adriatico, prosperando e raggiungendo il suo apice sotto l’imperatore Traianao, che ampliò e fortificò il porto al fine di garantire comunicazioni più sicure con la Dalmazia.
In età coloniale raggiunse una tale prosperità economica e potenza militare da competere con Venezia per la supremazia sul mare e sui mercati orientali.
Una decisa espansione urbanistica si ebbe nel ‘500 ad opera di Antonio da Sangallo il Giovane dopodichè iniziò un periodo abbastanza buoio e privo di opere degne di nota, un periodo che costrinse gli anconetani ad affrontare i danni subiti dalla guerra e dal terremoto del 1972.