Le 10 spiagge italiane più esclusive

Dopo avervi mostrato le spiagge più belle del mondo e d’Italia, le migliori 10 spiagge libere in Italia e vi portiamo nelle 10 spiagge più esclusive d’Italia!

È una delle spiagge più belle del Mediterraneo è stata definita “Monumento Nazionale Italiano”.

Anche l’Unesco ne sa qualcosa. Si accede solo a piedi, è vietato infatti l’accesso ai natanti. La caletta disseminata di sassolini bianchi, delimitata a Sud da un arco naturale, è stata inserita nella lista delle venti spiagge più belle del mondo.

Si raggiunge via terra dopo un’ora circa di cammino attraverso l’altopiano del Golgo, a otto chilometri da Baunei. Il ritorno è più impervio a causa del dislivello di circa 400 metri.

Non dimenticatevi viveri e acqua, non ci sono punti di ristoro.

Lasciate da parte la fatica e godetevi quello che vi circonda. Ne vale la pena.

Un’insenatura stretta si apre nella scogliera. Un ponte (a 25metri d’altezza) attraversa il canyon da cui i più temerari si lanciano in tuffi arditi. È detta il Ciolo (corvo) e si raggiunge solo a piedi attraverso un sentiero impervio fatto di piccoli scalini che si perdono tra i fiordalisi di Leuca e tante specie di orchidee selvatiche.

Dalla piccola spiaggia di ciotoli si può raggiungere solo via mare la grotta della Foca Monaca o dei Passeri a ridosso della quale si apre una spettacolare spiaggetta, ancora più intima e isolata.

Un luogo ideale per sentire il contatto diretto della natura.

L’insenatura è caratterizzata dalla presenza di numerose piante di oleandro rosa che insieme al biancore dell’arenile e all’azzurro del mare immergono in un Paradiso terrestre.

È raggiungibile via mare partendo da Arbatax, Santa Maria Navarrese e Cala Gonone o via terra attraverso un percorso di circa 9 km che segue il letto del fiume Codula de Luna.

Le alluvioni degli ultimi anni hanno reso il percorso più difficoltoso. Il tempo di percorrenza è di circa 3 ore. Si può anche arrivare a piedi e ritornare con le motonavi.

I più coraggiosi si possono avventurare in una 3 o 5 giorni di trekking denominata “Selvaggio blu”, un itinerario alla scoperta delle spiagge più belle della costa di Baunei.

È una piccola spiaggia (100 metri) bianchissima di ghiaia raggiungibile solo via mare con imbarcazioni private o a nuoto dalle spiagge vicine (Le Ghiaie e Padulella).

È consigliabile approfittare del sole del mattino perché verso le due del pomeriggio l’ombra prende il sopravvento a causa dell’alto promontorio che si tuffa nell’acqua. La caratterizzano ciotoli bianchi levigati e sabbia bianca di grana grossa ovviamente l’effetto cristallino è assicurato, così come “l’effetto Caraibi“.

In lontananza si possono ammirare le fortezze di Portoferraio.

Un’insenatura riservata si apre lungo la costa del ragusano dove si estende un piccolo lenzuolo di sabbia da sogno.

Si trova a 11 km da Ispica e si raggiunge solo attraverso due camminamenti che partono dalla strada provinciale. Il luogo è inusuale per queste zone frequentatissime. Ecco un angolo di mondo incontaminato e lasciato al suo destino dove il turchese del mare si infrange sulla sabbia candida e contro le rocce levigate dall’acqua.

Ci sono anche i faraglioni che incrementano l’unicità di questo lembo di terra da visitare almeno una volta nella vita.

(Cala Vinagra, Carloforte, Isola San Pietro, Sardegna)

Sembra un piccolo fiordo. Il canalone di rocce bagnate dal mare protende verso l’entroterra (in realtà si tratta dell’Isola S. Pietro).

Qui si mostra in tutta la sua bellezza la caletta intima di Vinagra, davanti alla quale sorge l’isolotto omonimo. L’angolo selvaggio privo di qualsiasi insediamento umano si può raggiungere per mare o via terra attraverso sentieri.

È consigliato portare una mappa della zona. L’impatto è spettacolare: il terreno è composto da ghiaia, ciottoli, rocce misti a sabbia di medie dimensioni, il colore del mare digrada dal verde cristallino al turchese mano a mano che ci si allontana dalla scogliera.

Uno dei luoghi più belli ed esclusivi della Sicilia: la riserva dello Zingaro, tra San Vito Lo Capo e Scopello.

Un percorso di un’ora, un’ora e mezza che porta in diverse calette, da quelle più vicine di Tonnarella dell’Uzzo (a Nord) e di Cala Mazzi di Sciacca, alle più lontane come Cala Berretta e a Cala della Visa.

I sentieri all’interno della riserva protetta (dove nidifica ancora una coppia di aquile) si insinuano tra palme nane, pini marittimi e carrubi perennemente colpiti dal sole. Non ci sono chioschi per rifocillarsi, solo zone di sosta lungo il tragitto.

I fumatori saranno riforniti di posaceneri
perché i mozziconi non devono sfiorare questa miracolo della natura.

(Grotta Cazzafri, Castrigliano del Capo, Puglia)

Sotto Punta Meliso si aprono tre ingressi sul mare accessibili a nuoto o in barca.

Le Grotte Cazzafri lasciano a bocca aperta qualsiasi visitatore le frequenti: le tre volte d’entrata, disegnate nella roccia e sovrastate da stalattiti, introducono a una delle perle di Leuca. “Casa di spuma”, questo è il significato di “Cazzafri”, infatti per il vento di scirocco le onde si infrangono sulle rocce e la grotta si riempie di schiuma bianca.

Uno spettacolo che raggiunge il suo apice al tramonto quando le sfumature di verde inondano l’ambiente.

Da qui si può raggiungere, nuotando per un tratto sott’acqua, la intima Grotta degli Innamorati.

La caletta si raggiunge tramite una discesa leggermente ripida, formata da gradini di pietra che partono dal chiosco denominato “Sombrero”, situato nei pressi di Villa Nitti.

Il percorso non è impervio (tempo di percorrenza dieci minuti circa). La spiaggia è molto piccola, riservata e avvolta da una scogliera rocciosa che precipita a picco nel mare blu cobalto. La superficie della caletta è formata da sabbia grossolana, tipo ghiaia, caratteristica di questo lembo di costa lucana che affaccia sul Mar Tirreno.

Sette km di litorale sabbioso percorrono la riserva del WWF di Torre Salsa. Qui nidifica la tartaruga marina “Caretta caretta”. Dalla costa si ergono falesie di marne bianche (Trubi), gessi cristallini e argille.

La spiaggia “Cannicella” si raggiunge dopo circa 30 minuti a piedi dall’area di sosta (Oasi WWF) lungo un sentiero che si snoda tra la macchia mediterranea e i cristalli di gesso. Le dune ospitano una ricchissima flora di piante psammofile, mentre la scogliera si alterna a tratti di spiaggia sabbiosa.

Da visitare anche la spiaggia “Fungitedda“, a circa 2 km dagli ingressi Pantano ed Eremita.

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