CANALE 65 DEL DDT

Catanzaro, il Capoluogo calabrese

Catanzaro si affaccia sul mar Jonio, vanta una costa ricca di spiagge (8km) e un porto dalla forte tradizione peschereccia. Una Città è dotata di importanti e moderne strutture culturali.

Il Palazzo De Nobili, situato nella zona sud-est del centro storico, è la sede del Comune dal 1863. L’originario palazzo patrizio fu costruito, nei primi anni dell’Ottocento, da Emanuele De Nobili e donato al comune dalla stessa famiglia.

Gli elementi di maggiore pregio sono:

La Sala del Consiglio, ornata dagli affreschi di Tarcisio Bedini che riprendono alcuni momenti centrali della storia cittadina.

Il Salone di Rappresentanza che, abbellito da stucchi e da un soffitto a cassettoni in legno al centro del quale spicca lo stemma della città.

La Sala delle Commissioni, abbellita da affreschi del maestro Sandro Russo (1995).

(descrizione)

L’elemento centrale dello stemma della Città di Catanzaro è l’aquila imperiale, privilegio accordato dall’imperatore Carlo V per premiare la strenua resistenza dei catanzaresi nel 1528 contro le truppe francesi fedeli ai Valois.

Lo stemma è completato da uno scudo che riproduce i tre colli su cui si erge la Città e da un nastro azzurro, stretto dal becco dell’aquila, su cui è riportato il motto “Sanguinis effusione”

(descrizione)

Realizzato nel 1962 dall’Arch. Riccardo Morandi. All’epoca della costruzione era il secondo ponte ad arco singolo in calcestruzzo armato in Europa e nel mondo per ampiezza della luce, dopo lo svedese Sandöbron.

Questi alcuni dati tecnici che ne esaltano la grandezza dell’opera:

ampiezza d’arco (luce) mt 231;

altezza da fondo valle mt 110;

lunghezza sede stradale mt 468,45.

Il manufatto in cemento armato, per le dimensioni e per le caratteristiche, è un vero e proprio monumento di ingegneria e di architettura tanto da essere diventato un simbolo della città e tra i più famosi elementi identificativi della Calabria nel mondo.

(descrizione)

Il Complesso monumentale San Giovanni è sorto tra il XV e il XVII secolo sui resti del distrutto castello normanno-svevo, eretto come struttura difensiva da Roberto il Guiscardo e costituito da una cortina muraria difesa da torri alte e merlate.

Simbolo del potere feudale, il castello fu parzialmente distrutto nel ‘400 e con i suoi materiali fu edificata anche la Chiesa dei SS. Giovanni Battista ed Evangelista, sede di una delle più importanti confraternite della città.

(descrizione)

Del complesso fa parte anche l’artistica fontana con il nicchione dove é sistemata la statua del Cavatore, realizzata dal 1951 al 1954 dallo scultore calabrese Giuseppe Rito e ancora il grande piazzale panoramico, la Torre di Carlo V e le restanti mura del castello.

Oggi il Complesso monumentale, dopo accurati restauri, è diventato uno dei più importanti e prestigiosi poli culturali ed espositivi dell’Italia Meridionale.

(descrizione)

Ad aprile 2017 le antiche “segrete” del castello normanno sono state riportate alla luce in piena sicurezza e nelle migliori condizioni di fruibilità grazie ad un complesso intervento di riqualificazione da parte dell’amministrazione comunale.

I camminamenti sotterranei, misteriosi e trasudanti un passato a molti ancora sconosciuto, riportati in parte alla luce, dovevano non solo consentire in passato alla Signoria un collegamento agevole con l’altro momento del potere, quello religioso, ma anche permettere l’agevole spostamento di soldati in caso di attacco o di fuga.

(descrizione)

Il parco sorge a un’altitudine di 320 metri sul livello del mare e conferisce alla Villa l’aspetto di un’ampia terrazza sulla quale si apre un panorama stupendo, che spazia dai monti della Sila fino alle coste di Capo Rizzuto.

Primo giardino pubblico della città, la Villa fu progettata dagli architetti Andreotti e quindi arricchita di giardini estesi e lussureggianti, disegnati dall’architetto Feher. Inaugurata il 21 gennaio 1881, in occasione della visita della Famiglia reale, la villa fu intitolata Villa Margherita, in onore della regina.

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