Dal 31 ottobre Palazzo Bonaparte ospiterà la più grande mostra di Escher mai realizzata sinora, con circa 300 opere, nuove scoperte e grandi novità.
Maurits Cornelis Escher (1898-1972), uno degli artisti più amati dal grande pubblico in tutto il mondo, nel 1923 si trasferì a Roma.
E proprio per festeggiare questo importante centenario, Arthemisia ha voluto rendergli omaggio con una mostra epocale che vedrà esposti tutti i più grandi capolavori del genio olandese.
“La sera (…) disegnavo la meravigliosa, bellissima architettura di Roma di notte,
che mi piaceva di più di quella alla luce del giorno.
Le passeggiate notturne sono il più meraviglioso ricordo che ho di Roma.!”
M. C. Escher
Dal 31 ottobre 2023, a 100 anni dalla sua prima visita nella Capitale avvenuta nel 1923,
Escher torna a Roma con la più grande e completa mostra a lui mai dedicata, a Palazzo
Bonaparte.
Olandese inquieto, riservato e indubbiamente geniale, Escher è l’artista che, con le sue incisioni e
litografie, ha avuto e continua ad avere la capacità unica di trasportarci in un mondo immaginifico e impossibile, dove si mescolano arte, matematica, scienza, fisica e design.
Artista scoperto in tempi relativamente recenti, Escher ha conquistato milioni di visitatori nel mondo grazie alla sua capacità di parlare ad un pubblico molto vasto. Escher è amato da chi conosce l’arte, ma anche da chi è appassionato di matematica, geometria, scienza, design, grafica. Nelle sue opere confluiscono una grande vastità di temi, e per questo nel panorama della storia dell’arte rappresenta un unicum.
La mostra di Roma si configura come un evento eccezionale che presenta al pubblico, oltre ai suoi
capolavori più celebri, anche numerose opere inedite mai esposte prima.
Un’antologica di circa 300 opere che comprende l’ormai iconica Mano con sfera riflettente (1935),
Vincolo d’unione (1956), Metamorfosi II (1939), Giorno e notte (1938), la celebre serie degli
Emblemata, e tantissime altre.
Inoltre, a impreziosire il percorso espositivo, anche una ricostruzione dello studio che Escher
aveva a Baarn in Olanda che, qui a Roma, espone al suo interno i vari strumenti originali coi
quali il Maestro produceva le sue opere e il cavalletto portatile che lo stesso Escher portò con sé
nel suo peregrinare per l’Italia.
Dopo vari viaggi in Italia iniziati nel 1921 quando visitò la Toscana, l’Umbria e la Liguria, Escher
giunse a Roma dove visse per ben dodici anni, dal 1923 al 1935, al civico 122 di via Poerio, nel
quartiere di Monteverde vecchio.
Il periodo romano ebbe una forte influenza su tutto il suo lavoro successivo che lo vide prolifico
nella produzione di litografie e incisioni soprattutto di paesaggi, scorci, architetture e vedute di
quella Roma antica e barocca che lui amava indagare nella sua dimensione più intima, quella
notturna, alla luce fioca di una lanterna.
Le notti passate a disegnare, seduto su una sedia pieghevole e con una piccola torcia appesa alla
giacca, sono annoverate da Escher tra i ricordi più belli di quel periodo.
In mostra a Palazzo Bonaparte, infatti, sarà presente anche la serie completa dei 12 “notturni
romani” prodotta nel 1934 – tra cui “Colonnato di San Pietro”, “San Nicola in Carcere”, “Piccole
chiese, Piazza Venezia”, “Santa Francesca Romana”, “Il dioscuro Polluce” – insieme ad altre opere
che rappresentano i fasti dell’antica Urbe come Roma (e il Grifone dei Borghese) del 1927, San
Michele dei Frisoni, Roma (1932) e Tra San Pietro e la Cappella Sistina (1936).
La mostra, col patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura
e dell’Ambasciata e Consolato Generale del Regno dei Paesi Bassi, è prodotta e organizzata
da Arthemisia in collaborazione con la M. C. Escher Foundation e Maurits ed è curata da
Federico Giudiceandrea – uno dei più importanti esperti di Escher al mondo – e Mark
Veldhuysen, CEO della M.C. Escher Company.
La mostra vede come sponsor Generali Valore Cultura, special partner Ricola, mobility partner
Atac e Frecciarossa Treno Ufficiale, media partner la Repubblica e Urban Vision, partner
Mercato Centrale Roma e hospitality partner Hotel de Russie e Hotel de la Ville.
La mostra Escher rientra nel progetto “L’Arte della solidarietà” realizzato con Komen Italia,
charity partner della mostra.
Unire l’arte con la salute, la bellezza con la prevenzione: è questa l’essenza di un progetto che
vede il colore rosa della Komen Italia fondersi con i capolavori esposti nelle mostre.
Nel concreto, una parte degli incassi provenienti dalla vendita dei biglietti di ingresso della mostra
verrà devoluta da Arthemisia per la realizzazione di specifici progetti di tutela della salute delle
donne.
Con questa partnership Komen Italia chiude ottobre, mese della prevenzione, e si prepara al
grande evento nazionale per festeggiare il suo 25esimo anno della “Race for the cure” il prossimo
maggio 2024.