Alpe di Siusi. Il grande mare d’erba da navigare a piedi

L’Alpe di Siusi, nel cuore dell’Alto Adige, è il più grande altopiano d’alta quota di tutta Europa, che si estende per quasi 6000 ettari ed è caratterizzato da infiniti prati di montagna, costellati da boschi di larici e dalla tipica flora alpina che esplode in un turbinio di profumi e colori.

Tutt’intorno le maestose cime dolomitiche del Sassolungo, del Sassopiatto e dello Sciliar si stagliano fiere all’orizzonte, vette imponenti e misteriose, legate a storie e leggende di streghe e poeti cavallereschi. Qui la bellezza del paesaggio incontra l’arte, il folklore e la cultura di un tempo, ancora ben conservate nei paesi come Castelrotto, Siusi e Fiè allo Sciliar, veri e propri scrigni di antiche tradizioni che non possono essere dimenticate.

(Alpe di Siusi: Monte Bullaccia)

Percorrendo i numerosi sentieri dell’Alpe è facile incontrare simboli sacri del cristianesimo come i crocifissi, le cappelle e le chiesette, che mostrano quanto in questi territori la fede sia da tempo parte integrante della vita degli uomini di montagna; ma nel contempo questi luoghi sono stati palcoscenico di riti pagani e custodi, ancora oggi, di una tradizione dove il diavolo e le streghe sembrano quasi presenze tangibili. Proprio nei pressi della Bullaccia, un imponente bastione calcareo che si erge sopra l’abitato di Siusi, si possono ancora ammirare le “panche delle streghe”, luoghi dove, secondo la tradizione locale, le malefiche donne si riunivano per celebrare i sabba e per contemplare il panorama, prima di lanciarsi nei loro voli notturni sopra l’Alpe.

La tradizione narra che da quelle vette le streghe preparavano le tempeste, facendo apparire nuvoloni neri carichi di tuoni e fulmini che dallo Sciliar, dal Corno del Renon e dalla Val Gardena scendevano minacciose verso Castelrotto, Siusi e Fiè. Solo il suono delle campane a volte risparmiava i borghi dai temporali infernali, ma altre volte le streghe avevano la meglio…

(Alpe di Siusi: erbe di montagna)

La varietà incredibile di piante e fiori presenti sull’altopiano lo rendono la patria prediletta delle erbe di montagna, utilizzate fin dai tempi antichi sia come ingredienti fondamentali in cucina sia per scopi curativi, come dimostra la medicina popolare. Erano le donne delle comunità agricole e pastorali ad avere il compito di cercare e raccogliere i prodotti offerti spontaneamente dalla grande madre terra, e proprio grazie alla loro abilità erboristica queste donne ricoprivano un ruolo privilegiato all’interno della comunità.

Tutte coloro che conoscevano le “virtutes herbarum” venivano chiamate “donne d’erbe”, e la loro abilità consisteva nel riconoscere e raccogliere le erbe giuste, nei periodi più idonei, e nell’aver appreso l’arte di cucinarle e di trasformarle in efficaci medicamenti in grado di curare quasi ogni male. Dal 1300, quando la paura delle streghe dilagò in queste valli, tutte le donne che conoscevano le “virtutes herbarum” furono considerate pericolose perché capaci di accedere a un mondo misterioso, considerato “demoniaco”, dove i frutti della natura venivano abilmente utilizzati non solo per guarire, ma spesso per creare unguenti e filtri in grado di uccidere. Da quel momento molte “donne d’erba” vennero tacciate come temibili streghe e spesso crudelmente e ingiustamente perseguitate e condannate al rogo.

L’Alpe di Siusi è un vero paradiso per gli escursionisti, che possono scegliere tra numerosi itinerari attraverso l’infinita rete di sentieri che si estende per circa 350 chilometri su tutto il territorio.

Descrizione dell’itinerario

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