Remota, selvaggia ma anche lussuosa e sicura. Oltre che un mix unico di storia, cucina e tradizioni dove la parola d’ordine è: sorriso. La perla dell’Oceano Indiano è ideale per tornare ad amare i viaggi e le scoperte
Oltre 30 isolotti, con lagune paradisiache, spiagge di sabbia bianca, mare color smeraldo e vulcani
Un’unica isola multisfaccettata, con una varietà di colori, profumi ed esperienze davvero incredibÎle: questa è l’essenza di una vacanza a Mauritius, che racchiude nei suoi 2.000 chilometri quadrati un’anima tanto ricca quanto eterogenea, lambita dalle acque cristalline dell’Oceano Indiano. Se l’entroterra è senza dubbio affascinante con i suoi paesaggi lussureggianti, la costa offre altrettante ragioni per essere scoperta ed esplorata nei modi più diversi: abbracciata con lo sguardo dalla propria sdraio in spiaggia, con una nuotata o con un’escursione in barca alla ricerca di nuovi orizzonti offerti, ad esempio, dagli isolotti minori, che riflettono, in porzioni più piccole, alcuni aspetti della natura originaria di quest’isola vulcanica.
Con una mappa di Mauritius in mano, partendo da Est, non si può non scorgere la celeberrima Île aux Cerfs, una tappa d’obbligo. Scintillante contrappunto delle lunghe spiagge di sabbia bianca e fine della costa est, l’Île aux Cerfs è raggiungibile in pochi minuti da diversi approdi in barca (ma anche in motoscafo, piroga, barca con il fondo di vetro, catamarano… e addirittura una nave pirata!). Uno dei punti di interesse più apprezzati dagli appassionati del genere è senz’altro lo scenografico campo da golf a 18 buche, progettato da Bernhard Langer. Chi pratica questo sport non potrà resistere alla tentazione di qualche tiro qui, ma anche i neofiti resteranno estasiati dalla location. Chi non è interessato al green, potrà invece rilassarsi in una delle meravigliose spiagge o concedersi un pranzo in uno dei deliziosi ristoranti vista oceano.
Muovendosi in senso antiorario, poco più a nord si trova l’Île d’Ambre, destinazione ideale per un’escursione in kayak tra le mangrovie della laguna. Quest’isoletta è caratterizzata da un paesaggio incontaminato: una volta approdati all’Île d’Ambre è possibÎle visitare le rovine del posto, fare una passeggiata nella foresta, o semplicemente rilassarsi e gustare un ottimo piatto mauriziano dopo una nuotata nella laguna.
La costa settentrionale dell’isola offre ancora più varietà: il piccolo gruppo di isolotti a nord di Mauritius è diventato una tappa molto amata dai sub. Raggiungibili in catamarano o in motoscafo, meritano una deviazione dagli itinerari principali. Lo snorkeling nelle acque cristalline di Gunner’s Coin, dove tra gli anfratti della scogliera nidificano gli uccelli marini, le piacevoli nuotate e i pic-nic intorno a Flat Island e Gabriel Island renderanno la giornata indimenticabile.
Lungo la costa ovest, nelle immediate vicinanze di Le Morne (sito patrimonio UNESCO), si trova l’Île aux Bénitiers, un’isoletta di 1 chilometro quadrato, completamente pianeggiante e facilissima da visitare, oltre che un punto ideale per nuotare o praticare snorkeling. È raggiungibile da Case Noyale e La Gaulette, da Le Morne, Black River o Flic en Flac e dalla zona settentrionale di Mauritius. L’escursione solitamente include anche barbeque e bevande all’arrivo; il tragitto per arrivarci è inoltre un punto strategico per avvistare i delfini. Nella stessa area transitano anche le balene, avvistabili con un po’ più di fortuna.
Completando il giro dell’isola, una splendida riserva naturale visitabile è l’Île aux Aigrettes: quest’isoletta di 27 ettari, situata a 800 metri dalla costa sud-orientale, ospita ciò che rimane della foresta secca costiera che una volta ricopriva gran parte dell’isola. Dal 1985, la Mauritian Wildlife Foundation (MWF) ha disinfestato, ripiantumato e restaurato il 90% di quest’isola corallina reintroducendo piante autoctone, uccelli e rettili e ricreando la riserva naturale ideale per una flora e una fauna introvabili altrove. Un professionista vi guiderà tra le tartarughe giganti e le colombe rosa che sono state salvate e liberate dopo un’opera di conservazione durata trent’anni.