Poco sopra Firenze, ci sono diversi percorsi di trekking molto belli: è l’Area naturale protetta a interesse locale del Monteferrato, appartenente al sistema collinare-montano che corona a nord la piana di Firenze-Prato-Pistoia.
La piazza del Borgo si apre con un balcone panoramico sulla pianura ed è chiusa in fondo dalla pieve di S. Giovanni, mentre l’antico castello domina le alture del colle.
Attraversando la Porta Freccioni ci si addentra in un paesaggio agricolo formatosi tra il XV ed il XVI sec., per poi giungere al pian di Scalino. Proseguendo si raggiunge il monte Spicchio che, insieme al Poggio Becco, è la cima più alta della parte mediana del territorio di Montemurlo.
Arrivati al tabernacolo ci si dirige verso la fattoria di Javello, proprietà del Principe Borghese, che sorge in una posizione dominante a cavallo tra l’Agna ed il Bagnolo. Il percorso continua attraverso boschi di castagno, di carpino, di cerro in mezzo ai quali si possono scoprire le antiche piazze delle carbonaie.
Dalla località I Termini si attraversano i castagneti fino al passo della Collina e si prosegue fino a Cerreto. Il territorio presenta una notevole varietà floristico vegetazionale e geomineralogica; intorno al borgo ci sono aree agricole olivate e caratteristiche case padronali.
Il percorso continua verso la cima dello Spazzavento, da cui si gode un’ampia panoramica. Sulle pendici aride a substrato calcareo-argilloso, in prossimità della vetta del Monte Le Coste, sono localizzati prati steppici di un denso strato di piante erbacee tra cui il timo, il biancospino ed il prugnolo.
Qui, in un bianco mausoleo di alberese a pianta rettangolare, è sepolto il poeta e scrittore Curzio Malaparte. Sul fondovalle del versante sud ovest si articola una parte del sistema di ville collinari della piana.
Sono i sentieri che interessano il complesso collinare del Monteferrato, costituito da tre cime a forma conica: il monte Piccioli (362 m), il monte Mezzano (398 m) e il poggio Ferrato (420 m).
E’ una zona molto interessante dal punto di vista geologico, mineralogico e botanico, poiché in superficie emergono gabbri, serpentini, diaspri rossi. Le emergenze più numerose e interessanti sono ubicate sui terreni ofiolitici del Poggio Ferrato, la cui particolare struttura del substrato a serpentino ricco di metalli pesanti è stata il fattore mutante per numerose piante: si sono formati così gli endemismi floristici caratteristici di questa zona.
Si può inoltre riscontrare la presenza di numerose cave di serpentino oggi dimesse, dalle quali si estraeva il cosiddetto “Marmo verde”.
Lunghezza: 5 km
Dislivello: 420 m
Tempo di percorrenza:3 ore
Difficoltà: Facile
Punto di partenza: Montemurlo, Prato o Vaiano
Punto di arrivo: Monte Piccioli, Monte Mezzano o Poggio Ferrato.